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La semina del grano a Sant’Angelo

Abbiamo seminato il grano a Sant'Angelo

Il progetto “Adotta un seme di grano” ha fatto il primo passo con la semina del grano a Sant’Angelo lo scorso 5 e 7 dicembre

La campagna “adotta un seme di grano“, promossa dall’Associazione Sant’Angelo APS, in collaborazione con Agricola Sant’Angelo Soc. Coop.,Il Panaio” Beppe Scialabba, la comunità Slowfood di Mercatale e Slowfood Firenze, è una prima sperimentazione per portare nuovamente a Sant’Angelo la coltura del grano. Sono state tante le adesioni a questo nuovo progetto, condiviso con i partecipanti nei primi giorni di dicembre attraverso la presentazione e, successivamente, la semina del grano a Sant’Angelo.

Visitiamo insieme il terreno

A causa delle piogge delle settimane precedenti il terreno era impraticabile per poter effettuare la semina. Comunque, con tutti i partecipanti, abbiamo approfittato della bella giornata e ci siamo recati a visitarlo poiché distante solo pochi minuti di camino da Sant’Angelo.

I soci della cooperativa Agricola Sant’Angelo hanno spiegato le fasi di lavorazione che si sono svolte prima delle piogge; seguendo tecniche di agricoltura organica e rigenerativa, hanno contribuito a migliorare la struttura del terreno. Abbiamo scelto, infatti, di utilizzare un ripuntatore al posto dell’aratro per evitare il ribaltamento degli strati del terreno preservando il più possibile la sostanza organica già esistente. Inoltre abbiamo eseguito, l’andamento della lavorazione, seguendo il concetto delle keyline: una tecnica che agevola la distribuzione dell’acqua dalle zone del campo più umide a quelle più aride ottimizzando il flusso delle acque superficiali e riducendo l’erosione del suolo.

Un approfondimento sul progetto

Una volta rientrati nei locali della Chiesa di Sant’Angelo i soci dell’Associazione hanno presentato ai partecipanti le finalità e i vari step del progetto.

Nel corso dell’evento tematico “Chi semina grano raccoglie buon pane“, che è stato promosso dalla nostra Associazione nello scorso luglio, è emersa una importante tematica: l’evoluzione del frumento nell’agricoltura moderna ha portato un eccesso di glutine nei grani moderni. Questo è una delle cause che ha visto il proliferare dei disturbi e intolleranze al glutine rispetto alle epoche passate.

Sia l’Associazione che la Cooperativa “Agricola Sant’Angelo” promuovono un’agricoltura sostenibile per ottenere prodotti sani e biologici. Per questo è stato scelto di seminare una popolazione di grani antichi, prodotti dall’Azienda Agricola Bio Floriddia, e di avvalersi di tecniche produttive rispettose del suolo e della natura. Un altro principio cardine è quello di rendere partecipe e coinvolgere la comunità nelle attività agricole. Questo per acquisire una maggiore consapevolezza del lavoro agricolo, delle pratiche agronomiche utilizzate e dei limiti stagionali, aumentando la conoscenza del sistema che regola la produzione alimentare.

Infine, nel corso delle ricerche storiche è emerso che, già dal 1500, il grano era coltivato dai contadini di Sant’Angelo. Un quadro parrocchiale, datato 22 novembre 1589, nel descrivere le attività agricole di uno dei sette poderi, riporta:

[…] Seminassi in detto podere staia sedici di grano in tutto tre biade grosse e tre di minute […]

Il progetto di ri-generazione agricola dell’area di Sant’Angelo ha l’intento di recuperare i terreni abbandonati da anni riportando le colture locali e tradizionali del luogo. Il primo passo del “ritorno alle origini” di Sant’Angelo ha inizio dalla semina della nostra popolazione di grani antichi.

 

Tutto inizia dalla semina

Inizialmente programmata per novembre la semina è stata rimandata per via delle piogge incessanti che hanno reso il terreno inagibile. Anche se in leggero ritardo è stato possibile procedere con la semina solamente martedì 7 dicembre, approfittando del bel tempo.
Dopo le lavorazioni del terreno è stato necessario passare con il quaranta denti per un passaggio superficiale in modo da eliminare le infestanti che erano nel frattempo germogliate. Terminati i veloci passaggi con un trattore leggero, per non assodare ulteriormente il terreno, è stato possibile iniziare la semina vera e propria del grano.

Ripercorrendo le antiche tradizioni

Seguendo i vecchi ricordi tramandati dai nostri nonni abbiamo iniziato a suddividere il grano nei panieri cercando di ripartirlo equamente nei circa 2500 metri quadri. Dopo alcune prime difficolta nel trovare il ritmo e il giusto raggio di “lancio” dei semi siamo riusciti a coprire tutto il terreno. Successivamente siamo ripassati, con i semi avanzati, nelle aree dove la copertura risultava meno omogenea.
Anche se il terreno non era ancora del tutto asciutto e non ha consentito un perfetto interramento dei semi abbiamo confidato nelle piogge dei giorni successivi per completarne l’interramento, nascondendo così i semi ai volatili e favorendo la loro germinazione.

Un grano speciale si è aggiunto al progetto

Barbara dell’Azienda Agricola Podere Montisi, per sostenere il progetto di adozione del grano ha donato all’Associazione una Popolazione Evolutiva Solibam evoluta a Travalle a Podere Montisi da 5 anni. Questa popolazione proviene dalla International Center for Agricultural Research in the Dry Areas (ICARDA) ad Aleppo in Siria, ed è stata portata in Italia dal Prof. Ceccarelli che ne è stato direttore per 30 anni finché è scoppiata la guerra.

Abbiamo seminato la popolazione che ci ha fornito Barbara in un appezzamento di terreno contiguo all’altro; questo per poter diversificare le spighe dei due grani per raccogliere i semi necessari alla semina del prossimo anno.

Prossimi passi

La nostra intenzione, nei prossimi mesi, è continuare a coinvolgervi in una serie di incontri ed eventi tematici per seguire le fasi della produzione del grano. Vedremo insieme la sua crescita, la raccolta e la battitura; seguirà poi la molitura e, a luglio prossimo, un evento conclusivo per la consegna del pane e della farina.

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